Sfondo lista articoli Nonino

1897

L’arte della Distillazione è privilegio della famiglia Nonino fin dal 1897 Qualità, innovazione, ricerca, professionalità e amore per il proprio lavoro sono il segno di distinzione. Ad Orazio Nonino, il capostipite, seguiranno Luigi, Antonio, Benito con Giannola, Cristina, Antonella, Elisabetta e Francesca Nonino.
Il 1897 è l’anno in cui Orazio Nonino stabilisce ai Ronchi di Percoto la sede della propria distilleria, esistita fino ad allora solamente sotto forma di alambicco itinerante, montato su ruote.

1928

Antonio, figlio di Vigi, padre di Benito, sposa Silvia Milocco, che sarà la prima grappaiola d’Italia. La distilleria si trasferisce da Ronchi a Percoto

1933

27 NOVEMBRE 1933

Antonio Nonino in conformità alla legge del 27.11.1933 Regio Decreto N.1604 art.1, che obbliga l’imbottigliamento e il confezionamento della grappa in bottiglie con regolare etichetta e sigillo di Stato, crea l’etichetta riproducente il “fogolar furlan”, grande camino, sempre acceso, centro dell’antica casa friulana attorno al quale la famiglia si raccoglieva per lavorare, chiaccherare e bere un buon “bussul” di Grappa.

1933

Antonio Nonino, terza generazione della famiglia di distillatori, grazie a un’antica conoscenza custodita da generazioni, avvia la produzione di liquori Nonino. Crea Amaro Carnia, un infuso di erbe delle montagne friulane, usando la grappa da lui distillata come base alcolica.

1940

1940 Silvia Nonino – moglie di Antonio e cuoca d’eccellenza -rimasta vedova diventa la prima donna a capo di una distilleria, la sua grande conoscenza delle botaniche la porta a creare “Aperitivo Bianco Nonino”, bevanda per il piacere del palato e dell’animo. É la prima volta che in distilleria si sperimenta il tocco femminile nell’arte liquoristica e della distillazione. Silvia sarà la prima di una lunga serie di donne Nonino distillatrici.

1940 -1950

Silvia Nonino – moglie di Antonio e cuoca d’eccellenza -rimasta vedova diventa la prima donna a capo di una distilleria e decide di arricchire la ricetta dell’Amaro Carnia, con botaniche molto selezionate, per donare all’amaro maggiore personalità. Nasce l’Amaro del Friuli.

1962

20 MAGGIO 1962

Benito sposa Giannola Bulfoni: ha inizio la ricerca e la lotta appassionata per portare la Grappa da cenerentola ad Acquavite nobile. Dal loro matrimonio nasceranno Cristina, Antonella ed Elisabetta.

1967

I Nonino presentano “Acquavite Optima”, ottenuta dalla distillazione delle vinacce di aziende vinicole scelte perché più prestigiose: in etichetta l’indicazione dell’annata, i quintali distillati, i litri ottenuti ed il numero della bottiglia. Era il primo di una serie di esperimenti che avrebbero condotto alla realizzazione delle “Monovitigno®”

1973

A Percoto inizia la nuova era della Grappa. Benito e Giannola, nel rispetto della tradizione, rivoluzionano il sistema di produrre e presentare la Grappa in italia e nel mondo. Creano la Grappa di singolo vitigno, il Monovitigno® Nonino, distillando separatamente le vinacce dell’uva Picolit.

1974

1 Dicembre 1974

Seconda distillazione della Grappa Monovitigno® Picolit, prima distillazione della Grappa Monovitigno® Ribolla.

1975

29 NOVEMBRE 1975

Ricercando gli antichi vitigni autoctoni friulani, per distillarne le vinacce, i Nonino scoprono che i più rappresentativi, Schioppettino, Pignolo e Tazzelenghe, sono in via di estinzione, essendone vietata la coltivazione. Ad essi si aggiunge la Ribolla gialla. Con lo scopo di stimolare, premiare e far ufficialmente riconoscere gli antichi vitigni autoctoni friulani dagli organi nazionali e comunitari, e preservare così la biodiversità del territorio, istituiscono il Premio Nonino Risit d’Aur (Barbatella d’Oro) da assegnare annualmente al vignaiolo che abbia posto a dimora il miglior impianto di uno o più di questi vitigni e una borsa di studio, da assegnare annualmente al miglior studio di carattere sia tecnico sia storico, relativo ai suddetti vitigni.

La Giuria è composta da Luigi Veronelli, Orfeo Salvador (Presidente Centro Regionale per la viticoltura e l’enologia del Friuli Venezia Giulia), Antonio Calò (Direttore istituto sperimentale per la viticoltura di Conegliano), Ruggero Forti (Presidente nazionale e regionale vivaisti), Amelio Tubaro (Direttore della produzione agricola assessorato all’agricoltura) ed Ennio Nussi (Direttore Centro Regionale per la viticoltura e l’enologia del Friuli Venezia Giulia).

1976

22 Aprile 1976

Giannola Nonino avvia l’iter burocratico per la richiesta di riconoscimento di tali vitigni inviando: lettera ufficiale al centro Regionale per la viticoltura del Friuli Venezia Giulia al presidente Orfeo Salvador e stimolando con sensibilità, passione e insistenza l’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano il cui direttore era infatti entrato nella Giuria del Premio.

1977

14 GIUGNO 1977

Con D.M. 14.06.1977, i vitigni autoctoni friulani prima vietati vengono autorizzati e nel 1983 il Premio Nonino Risit d’Aur ottiene il regolamento CEE n. 382 con il quale i vitigni autorizzati nel 1977 diventano addirittura raccomandati, oggi fiori all’occhiello della viticoltura friulana.

1983

La Distilleria Nonino passa da 12 a 24 alambicchi. Si distillano 1200 q.li di vinacce al giorno con apparecchi discontinui, lavorando 24 ore su 24, festività comprese. La distillazione per le vinacce rosse fermentate è immediata, 48 ore invece per le vinacce bianche (dolci) e nella vecchia fucina, dove il padre di Giannola ai primi del ‘900 forgiava aratri, nasce la distilleria dedicata alle figlie Cristina, Antonella ed Elisabetta Nonino con 6 alambicchi particolari ed esclusivi creati da Benito per la distillazione delle Grappe di Monovitigno® e per i distillati di frutta.

Filtra per:

This site is registered on wpml.org as a development site. Switch to a production site key to remove this banner.