Economia circolare e materia prima km0
la distillazione è, per sua natura, un esempio virtuoso di economia circolare. Le nostre materie prime sono le vinacce: un sottoprodotto della vinificazione che, nelle nostre mani, diventa un distillato di eccellenza.
In altre parole, diamo nuova vita a ciò che altrimenti resterebbe un residuo, traendone il massimo valore possibile.
Scegliamo principalmente vinacce del Friuli Venezia Giulia, la nostra terra. Ci affidiamo a fornitori selezionati e di lunga fiducia: è un modo per sostenere l’economia locale e, allo stesso tempo, ridurre i tempi di trasporto.
Parliamo quindi di materie prime a km 0, lavorate in tempi brevissimi, così da preservarne tutta la freschezza e ottenere un prodotto di altissima qualità.
Ma anche dopo la distillazione le nostre vinacce continuano a prendere vita in nuove forme di utilizzo.
nessuno scarto
Non solo fertilizzante, dalle vinacce distillate Farina Nonino-Green Spot
“Farina Nonino – Green Spot” è un progetto che nasce dal Friuli e unisce tradizione, innovazione e sostenibilità.
Grazie all’incontro con la ricercatrice Ninna Granucci e la startup Green Spot, dalle nostre vinacce distillate per ottenere la Grappa nonino è nata una farina senza glutine ottenuta con un innovativo processo di fermentazione.
Questa farina conserva le proprietà nutrizionali delle vinacce di uve bianche e rosse ed è un ingrediente versatile, adatto a molteplici usi in cucina.
Si tratta di un esempio concreto di upcycling: dare nuova vita a un sottoprodotto, trasformandolo in un alimento prezioso.
Con questo progetto vogliamo dimostrare che la Grappa può continuare a generare valore, diventando simbolo di economia circolare e rispetto per l’ambiente.
Anche le vinacce da noi distillate prendono nuova vita: dai pomodori, alla farina, al mangime per animali al biogas.
La vinaccia che abbiamo distillato per ottenere le nostre meravigliose grappe non perde dopo la distillazione il suo valore, è ancora una preziosa materia prima: può essere utilizzata come mangime per animali, per biogas ma soprattutto come fertilizzante!
La nostra mamma giannola la usa nel suo orto e a fine di ogni estate, come ultimo regalo della precedente vendemmia, raccogliamo questi incredibili pomodori con cui facciamo salsa per tutta la famiglia!
Siamo sicuri che vengano così grandi e buoni perchè nutriti da tutto l'amore che mettiamo nel fare la nostra grappa!
Ricercando gli antichi vitigni autoctoni friulani per distillare le vinacce, I NOSTRI GENITORI, GIANNOLA E BENITO NONINO scoprono che i più rappresentativi, Schioppettino, Pignolo E Tazzelenghe, sono in via di estinzione, essendone vietata la coltivazione E CHE LA RIBOLLA GIALLA NON POTESSE ESSERE VINIFICATA IN PUREZZA.
Il 29 Novembre 1975, con lo scopo di “stimolare, premiare e far ufficialmente riconoscere gli antichi vitigni autoctoni friulani” e preservare la biodiversità del territorio, istituiscono il Premio Nonino
Risit d’Aur e una borsa di studio, da assegnare annualmente al miglior studioso
di carattere sia tecnico sia storico, relativo ai suddetti vitigni.
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Premio Nonino per la biodiversità e la tutela del territorio
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Dalla biodiversità ai Nobel: Nonino è un distillato di Cultura
Il Premio Nonino, nato come atto d’amore verso la nostra terra, è un’iniziativa culturale che negli anni ha raccontato la nostra storia collegandola alla tradizione e all’innovazione; istituito per la valorizzazione della civiltà contadina e dei suoi frutti, è divenuto poi un premio letterario internazionale che ha anticipato ben 6 premi Nobel.
Il premio Nonino si è rivelato, un grande mezzo di comunicazione per far conoscere al pubblico i prodotti e il marchio dell’azienda.
È riuscito a trasmettere, con un messaggio autentico, i valori della qualità, del rispetto del territorio, del lavoro artigianale sempre con uno sguardo rivolto al futuro: i valori fondanti della Nonino Distillatori
Premio Nonino, la Grappa diventa un distillato di cultura
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Il 30 gennaio 2010, durante il Premio Nonino, abbiamo assegnato il riconoscimento al Coro Manos Blancas del Venezuela: un coro straordinario, in cui bambini e adolescenti con ogni tipo di disabilità si integrano con orchestre e cori di ogni genere e livello.
In quell’occasione, profondamente toccate da questo miracolo umano e musicale, abbiamo sentito il bisogno di agire. Così è nato il Coro Manos Blancas del Friuli: il primo coro italiano, e il primo fuori dal Venezuela, ispirato a quell’esperienza meravigliosa.
Il 14 giugno 2010, insieme a nostra madre Giannola e nostro padre Benito, abbiamo fondato l’Associazione Amici Coro Manos Blancas del Friuli Onlus, con il desiderio di coinvolgere il maggior numero possibile di bambini e ragazzi con disabilità per avvicinarli alla musica, linguaggio universale capace di abbattere ogni barriera.
Siamo felici che ad oggi, al di fuori del nostro Friuli, siano già nati altri tre cori: due in Lombardia e uno a Roma. Questo ci fa sperare che presto ogni Regione d’Italia possa accogliere il proprio coro Manos Blancas.
Tutti pensano che per far parte di un coro servano l’udito e la voce. Ma non è così. I bambini del Coro Manos Blancas – cioè 'mani bianche' – si sono fatti spazio nelle orchestre anche senza sentire o parlare, anche con difficoltà motorie o cognitive. Hanno imparato la musica con il cuore. E, se non hanno voce, la cantano con le mani. Il loro 'canto dei segni' è gioia, è cura, è diritto all’espressione, è possibilità concreta di partecipazione alla vita.
TRASPARENZA IN ETICHETTA
Come riconoscere il vero invecchiamento e la vera artigianalità della Grappa
CI BATTIAMO dagli anni ‘70 per l’obbligo di una etichetta della Grappa che riporti una chiara informazione a tutela del consumatore e per consentire scelte consapevoli. Per garantire i nostri estimatori dichiariamo sull’etichetta delle nostre acqueviti le diciture che hanno valore legale: per tutte le Grappe ed Acquaviti “100% distillata con metodo artigianale” e per tutte le Grappe Acquaviti Invecchiate e Riserva “0% coloranti” che significa che non viene aggiunto colorante o caramello nel prodotto e che il colore è determinato esclusivamente dalle cessioni del legno delle barriques.
Il bosco di nostro padre Benito
Da anni abbiamo scelto di prenderci cura non solo della qualità delle nostre grappe, ma anche dell’ambiente che ci circonda. Uno dei progetti a cui teniamo di più, perché fortemente voluto da nostro padre Benito, è quello del rimboschimento di un’area agricola, vicino alla nostra distilleria.
Tutto è iniziato nel 1997, quando abbiamo piantato i primi 14 ettari di bosco con alberi di tante specie diverse: acero, ontano, carpino, corniolo, nocciolo, biancospino, frassino, noce, pioppo, rovere e tiglio. Una vera e propria oasi verde, cresciuta nel tempo con amore e pazienza.
Nel 2018 abbiamo ampliato il progetto, acquistando altri 8 ettari di terreno adiacente, continuando il nostro percorso di sostenibilità.
Le piante sono preziose alleate nella lotta contro l’inquinamento: assorbono CO₂, migliorano la qualità dell’aria e contribuiscono a rendere il paesaggio più bello e armonioso. Ma non solo: questo bosco ha anche riportato biodiversità nella zona, offrendo rifugio alla fauna selvatica e creando un ambiente sano e ricco di vita.
Per noi, sostenibilità significa anche questo: proteggere la natura, rispettare il territorio e pensare al futuro con responsabilità e cuore.